''FERRO E LAMIERA'' (2005)

La storia ci ha insegnato che vi sono rapporti, interessanti, fra industria ed arte; fra industria e stile.
Lo stile è il carattere comune che rende riconoscibili opere ed oggetti creati per la nostra vita. L'industria quindi fa stile e lo governa, gli impone le sue leggi tecniche ed economiche. La sua formula è la riproduzione esatta e numerosa di un modello perfetto; la sua forza è lo studio ed il continuo perfezionamento di questo modello con l'ausilio della scienza, del denaro, della tecnica e, finalmente, degli artisti.
E' proprio l'intervento di artisti che suggella il valore dell'industria nello stile. La loro presenza negli organici direttivi delle industrie fra i consulenti, dagli anni '20 e '30, è sempre più diffusa e di rilievo e non solo nelle così dette "industrie d'arte". All'estero, carrozzerie automobilistiche, aviatorie e ferroviarie recano firme famose di architetti; anche in Italia si sono fatti grandi passi negli arredamenti di treni e piroscafi.
Ecco che, proprio da qui nasce la nostra idea per questa mostra di "ferro e lamiera". Fino a ieri il nostro interesse era rivolto soprattutto, o solo, al design di oggetti e complementi d'arredo nati per organizzare ed arredare le nostre case, oggi è anche rivolto a quel design nato per organizzare ed allestire laboratori industriali, uffici e fabbriche; quindi vecchi banchi da lavoro fatti di ferro e legno massiccio, sgabelli per tecnigrafi, pesanti ma stilose scrivanie, armadi e forniture per uffici. Tutti oggetti sia disegnati e progettati da famosi architetti ed ingegneri come Giò Ponti, Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini che, per esempio, curarono nel 1936 il progetto e l'allestimento di Palazzo Montecatini a Milano, (alcuni pezzi esposti all'interno della mostra) sia progettati e costruiti da anonimi e comuni lavoratori degli ambienti industriali.
La nostra ricerca di questi oggetti e un modo nuovo di pensare angoli domestici e di lavoro, modificando il loro ruolo e magari anche un po' il loro aspetto, ma mantenendo rigorosamente il loro sapore. L'idea di affiancare opere, sculture e fotografie in bianco e nero di importanti artisti, attuali e non, come Franco Garelli, Renato Bassoli, Cecco Belli, Gust Hahn, il giovane Alessandro Sciaraffa, tutte con un denominatore comune, il ferro e l'ambiente industriale, è stato solo l' ultimo gesto per dare a questo evento più sapore e più forza.
Le mode cambiano, gli stili si modificano, ma l'arte ed il genio di uomini che anno fatto la storia del design resta ovunque siano ubicate le loro opere e per qualsiasi uso ne faccia l'umanità. I mezzi di lavoro di comuni uomini che hanno realizzato le loro opere acquistano interesse e prestigio. Questo è un po' il messaggio finale che noi vogliamo trasmettere a chi di arte e di design si appassiona, o a chi ha voglia di cambiare semplicemente direzione.

Mariola Demeglio